Il biofeedback della variabilità cardiaca

Il biofeedback della variabilità cardiaca

Categoria : Il Biofeedback

A cosa serve il biofeedback della variabilità cardiaca?

Il biofeedback della variabilità cardiaca consente al soggetto di essere consapevole del grado di equilibrio tra l’attività del proprio Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico, permettendogli così di agire per mantenerlo o modificarlo, allo scopo di raggiungere un buon grado di adattamento.

La variabilità cardiaca  può essere facilmente monitorata mediante un sensorefotopletismografico, applicato al dito di una mano, il quale funziona attraverso l’emissione e la captazione di luce infrarossa assorbita dal sangue; il sensore registra le variazioni di flusso sanguigno nei capillari delle dita, che rappresentano fedelmente il battito cardiaco.

Questo strumento permette di ricavare parametri differenti:

  • la frequenza cardiaca (viene calcolata la distanza esatta, espressa in millisecondi, fra un battito cardiaco e l’altro)
  • lo stato di vasodilatazione , o vasocostrizione periferica, in base all’ampiezza del segnale registrato (se l’ampiezza è bassa, significa che c’è vasocostrizione e la temperatura delle dita è bassa; se invece l’ampiezza del segnale è buona, c’è vasodilatazione
  • la variabilità cardiaca, espressa in Hz e rappresentata in uno spettro di potenza, che contiene le informazioni essenziali per arrivare alla stima del bilanciamento fra Simpatico e Parasimpatico.

 

Chi può beneficiare del biofeedback a variabilità cardiaca?

Il biofeedback della variabilità cardiaca è oggi molto utilizzato, in modo particolare nei soggetti con disturbi di panico e ansietà fobica: poiché in questi casi la variabilità cardiaca è significativamente ridotta, il trattamento ha lo scopo di insegnare al soggetto ad  aumentare tale parametro. Questo tipo di training viene inoltre utilizzato nel trattamento dei disturbi d’ansia, della depressione, dell’asma e dello stress. Inoltre, molti studi in letteratura hanno rilevato che una ridotta variabilità cardiaca può identificare pazienti a rischio di aritmie, di infarto e di morte per arresto cardiaco.

 

La frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca può essere definita come il numero medio di battiti cardiaci al minuto.
In realtà, il tempo che intercorre fra un battito cardiaco e l’altro, non e’ costante, ma cambia in continuazione. La HRV (variabilità cardiaca) e’ la naturale variabilità della frequenza cardiaca in risposta a fattori quali il ritmo del respiro, gli stati emozionali, lo stato di ansia, stress, rabbia, rilassamento, pensieri, ecc.

In un cuore sano, la frequenza cardiaca risponde velocemente a tutti questi fattori, modificandosi a seconda della situazione, per meglio far adattare l’organismo alle diverse esigenze che l’ambiente continuamente ci sottopone. Quindi, in generale, un individuo sano mostra una buon grado di variabilità della frequenza cardiaca, cioè un buon grado di adattabilità psicofisica alle diverse situazioni.

La HRV e’ correlata all’interazione fra il Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico.
In particolare, il Sistema Nervoso Simpatico, quando viene attivato, produce una serie di effetti quali: accelerazione del battito cardiaco, dilatazione dei bronchi, aumento della pressione arteriosa, vasocostrizione periferica, dilatazione pupillare, aumento della sudorazione; quindi, il Sistema Simpatico e’ la normale risposta dell’organismo a una situazione di allarme, lotta, stress.

Al contrario, il Sistema Nervoso Parasimpatico (chiamato anche Attività Vagale), quando viene attivato, produce un rallentamento del ritmo cardiaco, un aumento del tono muscolare bronchiale, dilatazione dei vasi sanguigni, diminuzione della pressione, rallentamento della respirazione che diventa più calma e profonda, aumento del rilassamento muscolare, mani e piedi diventano più caldi; il Sistema Parasimpatico rappresenta la normale risposta dell’organismo ad una situazione di calma, riposo, tranquillità ed assenza di pericoli e stress. Il nostro corpo, in ogni momento, si trova in una situazione determinata dall’equilibrio o dalla predominanza di uno di questi due sistemi nervosi.

La capacità dell’organismo di modificare il proprio bilanciamento verso l’uno o l’altro sistema, e’ molto importante ed e’ un meccanismo fondamentale che tende all’equilibrio dinamico dell’organismo sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. Da ciò la grande importanza di avere uno strumento in grado di valutare lo stato relativo del Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico.


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