Il training metacognitivo

Il training metacognitivo

Categoria : Trattamenti

Che cos’è il training metacognitivo? Quali sono gli obiettivi del trattamento?

Gli interventi improntati alla didattica metacognitiva permettono l’auto-regolazione dei processi mentali e l’auto-monitoraggio delle varie fasi di un compito o di qualunque situazione problematica. Sono strutturati al fine di potenziare le abilità cognitive, migliorare l’efficacia dei processi mentali e favorire l’autonomia negli apprendimenti.
L’obiettivo iniziale del training metacognitivo è far sì che i processi cognitivi escano allo scoperto, divengano presenti alla coscienza del bambino.
Egli si renderà consapevole della miriade di attività mentali che si verificano anche in contemporanea (memoria, attenzione, emozioni, ecc.) e della possibilità di modificarle attivamente.

Attraverso il training metacognitivo l’alunno apprenderà a rendersi consapevole del proprio personale funzionamento cognitivo, auto-osservando l’andamento dei propri processi mentali (per es. “A cosa sto pensando?”, “Sto procedendo bene?” ecc.).

Inoltre potrà apprendere ad utilizzare strategie di autoregolazione cognitiva, cioè a controllare consapevolmente lo svolgersi dei propri processi cognitivi.

 

Gestire le proprie risorse cognitive

Con un intervento di tipo metacognitivo ci si propone di potenziare l’autogestione delle proprie risorse cognitive, la capacità di organizzazione delle informazioni e del proprio comportamento, nonché la capacità di Problem Solving attraverso l’utilizzo di due tipi di strategie:

  • l’apprendimento di una sequenza di tappe: si tratta di una procedura in varie fasi che rappresenta il fulcro del comportamento e del pensiero strategico e facilita la capacità di organizzazione, pianificazione del lavoro da svolgere, fissazione delle risorse attentive, auto-monitoraggio e che interviene infine sul senso di auto-efficacia;
  • autoistruzioni verbali: rappresentano il “dialogo interiore”, parlare a sé stessi, fornirsi suggerimenti operativi; la capacità di autoregolazione si acquisisce in seguito all’interiorizzazione di consegne che inizialmente provengono dall’esterno, in questo caso dall’insegnante, la quale, via via attenuerà gradualmente l’aiuto, finchè l’allievo si auto-istruirà autonomamente.

 

La sequenza di tappe del Training metacognitivo

  1. Riconoscere e definire precisamente la situazione problematica;
  2. Fissare le risorse attentive senza lasciarsi distrarre;
  3. generare una gamma di ipotesi di soluzione, valutare i pro e i contro di ognuna e scegliere quella più efficace;
  4. Osservare e pianificare bene prima di agire, cioè formulare un piano d’azione soffermandosi a riflettere sulla sequenza di tappe utili per il raggiungimento dello specifico obiettivo; eventuale adattamento del programma e predisposizione di un piano strategico alternativo;
  5. Esecuzione pratica, fissando la concentrazione su ogni tappa e, in particolare, su ogni difficoltà specifica e, contemporaneamente, monitoraggio in itinere  del lavoro che si sta svolgendo;
  6. Controllo del lavoro e sviluppo del senso di autoefficacia e dell’autostima.

 

Le variabili psicologiche

Fondamentali sono le variabili psicologiche, l’immagine di Sé che l’allievo sviluppa come persona che apprende. Il training metacognitivo si propone di aumentare la motivazione allo studio e far sì che l’allievo si cimenti nei compiti con maggior dedizione.

Altro obiettivo consiste nella modifica degli stili attribuzionali, cioè fare in modo che il bambino si spieghi i propri successi o insuccessi scolastici attribuendone la causa all’impegno o allo sforzo piuttosto che a variabili intrinseche alla persona; ciò è strettamente correlato alla dedizione che l’alunno impiegherà nello studio.

Il senso di autoefficacia, vale a dire l’aspettativa di riuscire o meno nei compiti futuri, determina l’impegno o lo sforzo che verrà profuso in una specifica attività e la perseveranza di fronte agli ostacoli e ai fallimenti; esso è correlato alle credenze su di Sé e alle cosiddette “Teorie dell’Intelligenza”.

Alcune persone credono che la loro intelligenza sia un tratto fisso, immutabile. Questa convinzione è detta “Teoria dell’entità”. Altre persone credono che sia possibile accrescere l’intelligenza poiché essa può essere migliorata attraverso l’impegno. Questa convinzione è definita “Teoria Incrementale”. Le due diverse convinzioni hanno ripercussioni notevoli sulla capacità di affrontare le difficoltà o gli ostacoli e sull’andamento nello studio.

L’intervento metacognitivo vuole incidere sulle convinzioni e sulle credenze riguardanti lo studio, la propria intelligenza e la capacità di apprendere, al fine di sostenere il bambino aiutandolo a sentirsi meno vulnerabile e più in grado di far fronte agli ostacoli.


Intervista sul Neurofeedback

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